Confcommercio Palermo presenterà un ricorso al Tar avverso l’ordinanza con cui l’amministrazione comunale di Palermo ha introdotto nuove limitazioni alla Ztl che entreranno in vigore a partire dal 31 gennaio 2020.
La decisione è stata adottata dalla Giunta di Confcommercio, dopo che sono andati a vuoto nelle scorse settimane i tentativi di mediazione con la giunta comunale riguardo ad alcune limitazioni che penalizzeranno i commercianti che operano nella zona del centro storico.
Confcommercio ha dato mandato all’avvocato Alessandro Dagnino di impugnare la delibera perchè, tra l’altro, adottata senza previo aggiornamento del piano generale traffico urbano (PGTU) ormai scaduto da tempo, nonché senza previa adozione dei necessari atti regolamentari generali da parte del consiglio.
“Questa amministrazione comunale – dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo – continua a ignorare le istanze dei commercianti che rappresentano un punto di riferimento per l’economia della città e ha deciso di insistere su un provvedimento che aggiungerà ulteriore confusione a una città flagellata da mille problemi che non trovano soluzione. E’ questa la visione della città di cui sentiamo parlare da tempo? Una città sommersa dai rifiuti, senza una rete di mobilità urbana appena sufficiente, con pochissimi parcheggi pubblici e con pochi vigili destinati al controllo del territorio, con dilagante e indecoroso abusivismo, ostaggio di cantieri stradali infiniti e illusa da progetti futuri che non vedranno mai la luce? Vorremmo una “visione” sinergica con le forze produttive della città e non un’amministrazione che non solo non sostiene le imprese ma le affossa. Per questo la Giunta di Confcommercio, con piena condivisione, ha deciso di opporsi a questo provvedimento per schierarsi al fianco delle imprese”.
L’avvocato Alessandro Dagnino rileva che “come già avvenuto con la prima edizione della ZTL, che fu censurata dal Tar, anche in questa nuova versione “notturna” del provvedimento le esigenze fiscali, ancorché non espressamente dichiarate e talvolta addirittura negate, sembrano in sostanza prevalere su quelle ambientali. Questa impressione sembra avvalorata anche dal modo frettoloso con il quale è stata stabilita l’ulteriore restrizione del diritto alla mobilità e del diritto di iniziativa economica dei cittadini, senza il previo aggiornamento degli atti di programmazione adottati dal Consiglio comunale, circostanza anche evidenziata in sede consiliare con un puntuale ed esplicito documento di cui siamo in possesso e che esibiremo al TAR. Su queste basi sarà predisposto il ricorso che verrà presentato nei prossimi giorni”.
Antonio Cottone, presidente di Fipe Confcommercio Palermo che rappresenta i pubblici esercizi, esprime tutta la sua amarezza. “Per anni abbiamo investito sui locali del centro storico contribuendo a renderlo più vivibile e attrattivo anche per i turisti: i nostri sforzi saranno certamente vanificati da questo provvedimento che non risolverà nessun problema e che anzi provocherà pesanti ripercussioni in termini occupazionali. La “finestra” di tre ore servirà a poco ed è ancora più incomprensibile la totale chiusura prevista per il periodo estivo che è quello in cui lavoriamo di più. L’amarezza è ancora più grande perchè abbiamo cercato in tutti i modi un dialogo costruttivo con l’amministrazione comunale che invece ha deciso di andare avanti per la sua strada”.