Queste le attività più significative portate avanti o promosse da Confcommercio Palermo:
– Legalità Mi Piace giornata di mobilitazione in favore della legalità, contro abusivismo e contraffazione.
Anno 2015
– Legalità Mi Piace giornata di mobilitazione in favore della legalità, contro abusivismo e contraffazione.
Anno 2014
– Legalità Mi Piace giornata di mobilitazione in favore della legalità, contro abusivismo e contraffazione.
– Venerdì 13 giugno. A Bagheria in piazzetta Butifar il “gazebo antiracket” di Confcommercio Palermo. Nell’arco della mattinata, inoltre, alcuni funzionari di Confcommercio Palermo si sono recati in numerosi esercizi commerciali bagheresi dove hanno consegnato un volantino con un messaggio contro il pizzo e hanno spiegato le attività della Federazione dei commercianti sulla legalità.
– Mercoledì 9 luglio. A Santa Flavia Confcommercio Palermo torna in strada per dire NO AL PIZZO. Una delegazione di Confcommercio Palermo ha allestito un gazebo proprio accanto alla sede del Comune, in via Consolare 85, per ribadire ancora una volta un deciso NO AL PIZZO e per distribuire volantini informativi.
Anno 2013
“Legalita’ mi piace” 11/11/2013 giornata di mobilitazione in favore della legalità, contro abusivismo e contraffazione.
L’illegalità, la contraffazione e l’abusivismo incidono sul corretto funzionamento del mercato in quanto falsano il gioco della concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti. Questi fenomeni impattano pesantemente sul sistema economico-sociale in quanto determinano la chiusura di imprese oneste e la perdita di posti di lavoro, colpiscono la tutela dei consumatori, la sanità e la sicurezza pubblica, causano un danno d’immagine all’intero paese.
Più specificamente, tali fenomeni determinano:
- un danno economico per le imprese in termini di mancate vendite, riduzione del fatturato, perdita di immagine e di credibilità, abbassamento degli standard qualitativi, etc. Queste, infatti, si vedono usurpare una notevole fetta di mercato a causa del regime di concorrenza sleale generato dai prezzi ridotti dei prodotti contraffatti e/o piratati o dei servizi offerti dai circuiti abusivi di vendita o di esercizio delle professioni;
- un danno al mercato consistente nell’alterazione delle regole del gioco, a svantaggio degli imprenditori onesti penalizzati del comportamento di operatori che agendo nell’illegalità godono di vantaggi competitivi indebiti basati sui minori costi di produzione (per la contraffazione) e di gestione (per le varie forme di abusivismo) dovuti al mancato rispetto di leggi, regole ed adempimenti;
- un danno e/o un pericolo per il consumatore finale, poiché le merci contraffatte o l’esercizio abusivo di una professione possono mettere in serio e reale pericolo la salute del consumatore o minacciare la sua sicurezza, specie in alcuni settori come quello cosmetico e farmaceutico, automobilistico, dei giocattoli e l’alimentare. La contraffazione e l’abusivismo, infatti, determinano il venir meno di una della garanzie sulla qualità dei prodotti o dei servizi a vantaggio dei consumatori. I prodotti contraffatti sono solitamente fabbricati nel più completo disprezzo delle norme sulla sicurezza né può esserci garanzia della professionalità di un operatore abusivo, pertanto sarà di solito impossibile per il consumatore accedere ai servizi postvendita o di garanzia, o fare ricorso ai rimedi legali in caso di danni subiti;
- un danno sociale connesso all’impatto sul mondo del lavoro e l’occupazione, sia direttamente, dato che i circuiti illegali si avvalgono spesso di sfruttamento di soggetti deboli (disoccupati o, prevalentemente, migranti irregolari) assoldati attraverso un vero e proprio racket del lavoro nero, con evasioni contributive esenza coperture assicurative, sia indirettamente per la perdita di posti di lavoro nelle imprese messe in crisi se non addirittura espulse dal mercato da abusivismo e contraffazione;
- un danno alle casse dello Stato causato da evasione contributiva e fiscale, dall’Iva alle imposte sui redditi;
- un danno alla legalità per il re-investimento o il riciclaggio dei profitti ricavati da attività illecite in altrettanto proficue attività delittuose (droga, armi, etc.) da parte di organizzazioni malavitose o viceversa.