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Eventi e iniziative

ART BONUS, VALORIZZARE I BENI CULTURALI: OCCASIONE PER PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E PRIVATI CHE VOGLIONO ESSERE PROTAGONISTI DI UN NUOVO MECENATISMO DIFFUSO

Interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici; sostegno a istituti e luoghi della cultura pubblici, fondazioni lirico sinfoniche, teatri di tradizione ed altri enti dello spettacolo; realizzazione, restauro e potenziamento di strutture di enti e istituzioni pubbliche dello spettacolo. E’ tutto quello che prevede l’Art Bonus, uno strumento importante per valorizzare e rivitalizzare i beni culturali. Per chiarire ed approfondire le caratteristiche del credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, riconosciuto a chi decide di effettuare erogazioni liberali a sostegno del nostro patrimonio culturale pubblico, Assessorato regionale dei Beni culturali e Confcommercio Palermo hanno organizzato un seminario dal titolo “Art Bonus, valorizzare i Beni Culturali”, che si è svolto, ieri pomeriggio, nella Sala Terrasi della Camera di Commercio Palermo ed Enna.

Il seminario è stato utile per mettere assieme tutti gli attori – Regione, Confcommercio Palermo, Agenzia delle Entrate, Ordine dei commercialisti, enti locali – per una strategia comune per il futuro. Tutti concordi sulle buone possibilità che offre lo strumento sia per la pubblica amministrazione che per i privati.

Il momento di confronto è stata una importante occasione di ricordo del compianto assessore Sebastiano Tusa, che ha perso la vita nell’incidente aereo in Etiopia mentre si stava recando ad una conferenza mondiale Unesco in Kenia. Nella volontà di Tusa c’era la promozione di “Art Bonus”, che diceva fosse “un ottimo strumento ma poco conosciuto per un difetto di comunicazione” e solo con una buona comunicazione si può diffondere uno strumento che già è molto utilizzato al Nord, grazie ad una imprenditoria più sviluppata. “Strumento – come sosteneva lo stesso Tusa – che avrebbe dato grandi opportunità ai beni culturali siciliani con il supporto dei privati”. Pubblico e privato un binomio fortemente incoraggiato da Tusa e che grazie all’utilizzo dell’Art bonus avrebbe dato nuovo impulso a forme moderne di valorizzazione dei beni culturali.

“Avevo incontrato l’assessore Tusa qualche settimana prima della tragedia che lo ha coinvolto – ha detto la presidente Patrizia Di Dio – avevamo scambiato poche battute per concordare questa giornata. Era l’uomo giusto per governare i beni culturali, esperto stimatissimo. Capì subito, con lungimiranza, quanto questa idea desse concretezza perché può coniugare bellezza e sviluppo, perché induce al fare e al fare bene. Questa iniziativa è stata portata avanti nel suo nome. L’Art Bonus – ha aggiunto Patrizia Di Dio – è uno strumento facile e utile per fare mecenatismo diffuso, non solo cercando grandi sostenitori ma anche piccoli, ma numerosi e costanti. Al centro c’è la responsabilità sociale che l’impresa sa e deve sentire di avere. Dobbiamo sostenere i nostri beni culturali, preservarli e consegnarli alle generazioni future. Per questo – ha detto Di Dio – dobbiamo sapere superare oggi l’esiguità dei fondi pubblici. Non si tratta solo di senso civico, ma così favoriamo lo sviluppo, la crescita dei nostri territori. Perché proponiamo un modello che mette al centro un umanesimo nuovo. E cultura e bellezza. Si, bellezza. Senza remore e reticenze”.

Il direttore generale dell’Assessorato regionale dei Beni culturali Sergio Alessandro ha assicurato la disponibilità a “predisporre una campagna di comunicazione sul territorio, anche mediante la realizzazione di un portale web informativo sull’Art Bonus in Sicilia. Ma è anche fondamentale – ha sottolineato – la replica di incontri informativi e di orientamento nelle altre provincie siciliane. Abbiamo intenzione come assessorato – ha aggiunto – di predisporre progetti da presentare divisi in piccole parti in maniera che il privato possa essere invogliato ad una azione concreta subito visibile. Bisogna proporre progetti appetibili per gli imprenditori presentando idee che prevedano ad esempio piccole fasi di restauro per rendere subito visibile il risultato a chi partecipa. L’interessato può partecipare anche mettendo a disposizione somme parziali vedendo subito online l’effetto del suo contributo. Una strategia per invogliare il privato a donare per i beni culturali”. Ma il direttore Sergio Alessandro ha anche evidenziato che è indispensabile lo snellimento delle procedure burocratiche tra Assessorato regionale dei Beni culturali e Poste italiane, che detengono i conti dedicati all’Art Bonus, sul fronte delle modalità di versamento delle somme. In Sicilia, infatti – ha sottolineato il direttore Alessandro – sono stati già presentati alcuni progetti che ancora sono in attesa di ricevere proposte di finanziamento da parte di privati”.

Per Carolina Botti, direttore referente Art Bonus MiBac, “Il progetto da porre all’attenzione dei possibili mecenati va proposto o dalla pubblica amministrazione che gestisce il bene o dal privato che ha in gestione il bene culturale pubblico”. L’Agenzia delle Entrate – Direzione Sicilia, con la funzionaria Maura Lo Forte, si è detta disponibile a fornire assistenza dedicata per casi concreti di richieste, cioè mandando una proposta via mail.

“Art bonus per  il Teatro Massimo – ha detto il sovrintendente Francesco Giambrone – è uno strumento importante: non ci dà ancora le soddisfazioni che vorremmo ma si tratta di numeri per noi fondamentali, perché ci fanno sentire la vicinanza dei cittadini e degli imprenditori. I tre progetti che il Teatro Massimo ha presentato per Art Bonus sono l’immagine di un Teatro impegnato nel sociale con Opera City a Danisinni; di un Teatro che guarda ai bambini con Massimo Kids Orchestra, Coro di voci bianche, Coro Arcobaleno e Cantoria; di un Teatro per tutti con Piazza Massimo, che permette di seguire dalla piazza, con mille posti a un euro, le medesime opere che si svolgono in Sala Grande”, ha concluso Giambrone.

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