“I cittadini perbene devono poter vivere in sicurezza in ogni zona della città. Le nuove “aree di vigilanza rafforzata” dovrebbero segnare un presidio maggiore delle zone centrali della città in cui le forze dell’ordine dovrebbero avere più strumenti per impedire l’accesso a soggetti pericolosi e garantire maggiore sicurezza a cittadini e turisti. Ma non basta: occorre evitare che l’attenzione su determinate aree non favorisca la creazione di “zone franche”: ci vogliono controlli in tutta la città, soprattutto nei quartieri più a rischio. Se si realizza un’azione di efficace contrasto, si scoraggiano i malintenzionati che fanno affidamento sull’assenza di rischio per i loro comportamenti”.
Lo ha detto Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, dopo la riunione che si è svolta oggi in Prefettura sui temi dell’ordine pubblico e che è stata aggiornata a fine ottobre. Si è parlato del potenziamento dei controlli e dell’organico delle forze dell’ordine e della polizia municipale ma anche dei temi legati alla necessaria regolamentazione della movida, delle nuove aree di sorveglianza rafforzata e del necessario contrasto anche all’abusivismo commerciale sempre più dilagante.
“Palermo ha bisogno di una presenza visibile, costante e rassicurante delle forze dell’ordine – continua la Di Dio -. Negli ultimi anni, nonostante le nostre segnalazioni, c’è stata un’evidente sottovalutazione sui temi della sicurezza e dell’abusivismo commerciale, si è consentito l’espandersi di fenomeni di illegalità a causa anche di eccessiva tolleranza. Prendiamo atto della volontà di intervenire in maniera decisa e continuativa per un’inversione di rotta: la speranza è che si possa tornare a un clima più sereno con la stessa velocità con cui negli ultimi anni abbiamo assistito al degenerare dei fenomeni di criminalità e violenza”.
Antonio Cottone, presente alla riunione in qualità di presidente di Fipe Confcommercio, si sofferma sui temi della movida, ricordando i tanti episodi di violenza verificatisi negli ultimi anni nelle discoteche palermitane, provocati da bande di criminali provenienti dalle periferie più violente. “Da anni – dice – ci battiamo per la regolamentazione della movida ma i nostri suggerimenti non sono ancora stati recepiti e siamo sempre pronti a dare il nostro contributo costruttivo. L’episodio che portò all’arresto di Angelo Maranzano (cugino di Gaetano, reo confesso dell’omicidio di Paolo Taormina) per avere accoltellato un buttafuori del Country, si è verificato proprio a seguito di uno di quegli episodi di violenza tante volte denunciati. Spesso a subire le conseguenze di questi atti intimidatori e violenti sono stati proprio i titolari dei locali. Continuiamo a essere disponibili al dialogo e al confronto nella speranza che, grazie anche al maggiore presidio del territorio, si possa tornare presto a un clima sereno e sicuro”.
