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PATRIZIA DI DIO, PRESIDENTE CONFCOMMERCIO PALERMO: “NESSUN MEGASTORE IN CITTÀ”

Con riferimento all’articolo pubblicato oggi su la Repubblica, pur ringraziando per l’attenzione che avete rivolto a Confcommercio, siamo costretti a precisare che la posizione di Confcommercio Palermo è quella di “Mai più centri commerciali dentro la città. Non lo permetteremo mai, faremo le barricate se il caso. Restiamo sorpresi, trasecolati anche soltanto dal fatto che se ne parli. Ciascun imprenditore può presentare idee, progetti, programmi che ritiene opportuni e ci sono tanti possibili investimenti da poter fare a Palermo, investimenti che possono rappresentare progetti di sviluppo per l’intera città, ma l’unico che non serve è un altro centro commerciale di cui nessuno sente la mancanza: non serve né alla città, né ai commercianti, né ai consumatori che ne hanno a disposizione ben tre”. Lo aveva affermato Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, lo scorso 12 gennaio, con riferimento all’ipotesi di realizzare un parco commerciale di oltre 40mila metri quadrati per la vendita al dettaglio, con un hotel con centro congressi e un impianto di carburanti, in via Chiavelli, nel terreno confinante con il centro commerciale Forum, nel quartiere Brancaccio, a Palermo.

Purtroppo, nel titolo dell’articolo in cui interviene la presidente Patrizia Di Dio si legge: “Ok ai megastore per rilanciare via Roma in crisi”. Parole che lasciano intendere esattamente il contrario rispetto ad una chiara posizione di Confcommercio Palermo. La presidente Patrizia Di Dio aveva inviato un pro memoria con una serie di considerazioni alla giornalista Claudia Brunetto, coautrice dell’articolo pubblicato oggi, ma non è stato mai scritto che Confcommercio vuole megastore in centro. Semmai da tempo si chiede la disapplicazione dell’art. 5 che consentirebbe l’apertura in centro di medie strutture con superfici superiori ai 200mq.

 “Dobbiamo tutelare i negozi di vicinato – sottolinea Patrizia Di Dio – che hanno resistito e sono un importante patrimonio per Palermo, perché se muore il commercio cittadino, muore la stessa città. Senza i negozi, la città diventerebbe un dormitorio, oltre a impoverirsi sempre più. Piuttosto che parlare della realizzazione di un nuovo centro commerciale – aggiunge la presidente di Confcommercio Palermo – aiutiamo i centri  commerciali “naturali” a rigenerarsi, con servizi, parcheggi, decoro, sicurezza, arredi urbani, progetti culturali, di design, artistici ed eventi. Il paradosso è che si discute di un nuovo centro commerciale, ma non si interviene per esempio su via Roma, che è stato un importante centro commerciale “naturale” e adesso conta 116 vetrine chiuse. Così come stanno soffrendo tante aree commerciali  della città”,  conclude Patrizia Di Dio.

Alla luce di queste considerazioni, si chiede una precisazione affinché risulti chiara, ai lettori e all’opinione pubblica, la posizione di Confcommercio Palermo.

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